Luoghi d'interesse

Monumenti

Palazzo dei Diamanti
C.so Ercole I d’Este, 21
Palazzo dei Diamanti è uno spazio espositivo di proprietà del Comune di Ferrara adibito a importanti mostre di rilievo internazionale tese a proseguire la grande tradizione storico-artistica della città. Le mostre sono organizzate in collaborazione dalla Fondazione Ferrara Arte, dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara e dal Settore Attività Culturali del Comune di Ferrara. Così denominato grazie alla particolarissima forma degli oltre 8.500 blocchi di marmo che compongono il suo bugnato, il Palazzo dei Diamanti è uno degli edifici rinascimentali più celebri al mondo. Progettato da Biagio Rossetti, il palazzo fu costruito per conto di Sigismondo d’Este, fratello del duca Ercole I d’Este, a partire dal 1493, e costituisce il centro ideale della cosiddetta “Addizione Erculea”, vero e proprio raddoppio della città che Rossetti concepì per il duca. Il palazzo fu acquistato dal Comune nel 1832. Al piano terreno sono situati gli spazi adibiti ad importanti esposizioni temporanee, organizzate da Ferrara Arte e dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, mentre al primo piano l’edificio ospita la Pinacoteca Nazionale di Ferrara, che conserva una collezione storico-artistica di eccezionale valore.
Orari: tutti i giorni 10.00-20.00

Castello Estense
L. go Castello, 1
A Ferrara nel 1385, una pericolosa rivolta convinse Niccolò II d’Este della necessità di erigere una poderosa difesa per sé e la sua famiglia sorse così il Castello di San Michele, fortezza che ricorda il Castello di S. Giorgio a Mantova – realizzato anch’esso da Bartolino da Novara. A quel periodo risalgono la massiccia imponenza, il fossato, i ponti levatoi, le torri austere. Un passaggio coperto, ancora esistente, univa l’edificio militare al palazzo dei marchesi, oggi Palazzo Municipale. Passarono i secoli e i pericoli di sommosse cessarono. Allora il castello fu abbellito e slanciato per divenire la magnifica residenza della corte: venne arricchito dalle altane sopra le torri, dai balconi di marmo, dal cortile d’onore di linee cinquecentesche e dai fastosi appartamenti affrescati, ancor oggi visitabili all’interno del percorso museale. Le imponenti torri, poste ai quattro angoli del Castello svettano ancora oggi sulla città, simbolo indelebile della grandezza e magnificenza della Famiglia D’Este: a sud-est la Torre Marchesana e a sud-ovest la Torre di San Paolo, a nord-ovest la Torre di Santa Caterina, a nord-est la splendida Torre dei Leoni, punto panoramico da cui ammirare la città. Castello Estense
Orari: aperto tutti i giorni dalle 10:00 -18:00. chiuso il martedì

 Palazzina Marfisa D’este
Corso Giovecca, 170
In vista della Prospettiva della Giovecca, in un comparto urbano di respiro rinascimentale, la Palazzina di Marfisa a Ferrara è una tipica dimora estense, edificata a partire dal 1559 per volere del marchese Francesco, figlio di Alfonso I e di Lucrezia Borgia. Passata nel 1578 in eredità alla figlia Marfisa, amante delle arti e protettrice del poeta Torquato Tasso, essa abitò la palazzina fino al 1608, anno della sua morte, che segnò l’inizio del lento degrado di quei luoghi cortesi. Divenuta proprietà comunale nel 1861, i lunghi anni impegnati nei lavori di restauro furono coronati nel 1938 con l’inaugurazione del percorso museale che, allora come ora, trova il suo punto di forza nella sequenza di sale decorate a grottesca e negli antichi arredi consoni alla nobile tipologia abitativa, nel giardino e nelle logge pensate come elementi non secondari ma fondamentali secondo logiche costruttive e scelte estetiche distintive dei luoghi di corte nella seconda metà del Cinquecento. La visita risulta gradevole e rasserenante in virtù del misurato equilibrio tra l’intima ambientazione e la spazialità degli esterni che ricreano in una sintesi suggestiva i trascorsi della Ferrara principesca.
Orari: aperto tutti i giorni, tranne il lunedì; dalle 9.30 / 13.00 e dalle 15.00 / 18.00  

Palazzo Bonacossi
Via Cisterna del Follo, 5
Venne edificato nel 1468 per Diotisalvi Neroni, un esule fiorentino protetto da Borso d’Este, inserito in una zona ricca di giardini e orti fra le vecchie mura medievali lungo la Giovecca a nord e il quartiere di Santa Maria in Vado. L’edificio, semplice ed austero, si distingue per la torre merlata al centro. Il primo ampliamento, la creazione del cortile interno, venne commissionato da Gurone d’Este a Girolamo da Carpi nel 1535. L’aspetto attuale risale alla seconda metà del Cinquecento quando fu unito alla vicina Palazzina Marfisa d’Este. Nel 1643 la proprietà passò ai conti Bonacossi ai quali si deve l’apertura delle finestre attuali e l’inserimento dei balconi oltre alle decorazioni interne di epoca barocca e neoclassica. Oggi, è sede dell’Istituto di Studi Rinascimentali.
Orari: è aperto solo in occasione di mostre temporanee

 Casa Ariosto
Via Ariosto, 67
“La casa è piccola ma adatta a me, pulita, non gravata da canoni e acquistata solo con il mio denaro”, questa è l’iscrizione presente sulla facciata della casa dove Ludovico Ariosto (1474 – 1533), trascorse gli ultimi anni della sua esistenza dedicandosi alla terza e definitiva edizione dell’Orlando Furioso, uscita nel 1532. L’abitazione, realizzata probabilmente su disegno di Girolamo da Carpi, presenta una facciata semplice ma elegante in mattoni a vista. Interno: al primo piano è sistemato un piccolo museo dedicato al grande poeta in cui sono conservati il calco in bronzo del suo calamaio, alcune edizioni delle sue opere e molte medaglie che lo rappresentano. In alcuni registri dei visitatori sono evidenziate le firme del re Vittorio Emanuele III, di Giuseppe Verdi, Alberto Moravia, Elsa Morante e Giorgio Bassani. Nel piccolo corridoio centrale è conservata in una vetrina la preziosa edizione dell’Orlando Furioso illustrata da Gustave Doré, del 1881. Sul retro della casa si trova un giardino creato all’epoca del poeta, oggi utilizzato per concerti ed iniziative temporanee.
Orari: 10.00-12.30/16.00-18.00. Chiuso lunedì.

 

Musei

Museo della cattedrale
Ex Chiesa di San Romano – Via S. Romano
Il Museo della Cattedrale di Ferrara, ubicato nella ex Chiesa di San Romano, fa parte del sistema dei Musei Civici d’Arte Antica ed è costituito prevalentemente da opere originariamente esposte nella Cattedrale. Fra queste spiccano le antiche ante d’organo, raffiguranti l’Annunciazione e San Giorgio e il Drago, capolavoro assoluto di Cosmè Tura, capofila della scuola ferrarese quattrocentesca; le formelle duecentesche provenienti dalla Porta dei Mesi, accesso laterale della Cattedrale distrutto nel ‘700, La Madonna della Melagrana, scultura di Jacopo della Quercia. Inoltre, arazzi, sculture, antifonari miniati, reliquiari, dipinti e varie altre opere d’arte completano l’interessante percorso museale.
Orari: 9.30-13.00 / 15.00-18.00. Chiuso lunedì.

PAC (padiglione d’arte contemporanea)
Corso Porta Mare, 5
Situato all’interno del giardino di Palazzo Massari e anticamente adibito a deposito delle carrozze, il Padiglione d’Arte Contemporanea è dal 1976 sede di mostre d’arte dedicate ad artisti contemporanei italiani e stranieri. Negli ultimi anni, ponendosi in una linea di continuità con la tradizione del Centro Video Arte e della Sala Polivalente, la programmazione del Padiglione si è concentrata in maniera particolare sulla live art, la performance, le arti elettroniche e i nuovi media, proponendo rassegne ed eventi in grado di riflettere la complessità e la ricchezza della scena artistica contemporanea.
Orari: è aperto solo in occasione di mostre temporanee

Museo schifanoia
Via Scandiana, 23
Il palazzo Schifanoia fu costruito, a partire dalla fine del Trecento, in una zona ricca di verde presso l’antico corso del fiume Po, per volere di Alberto V d’Este. Il nome del palazzo deriva dal motto schivar la noia e si riferisce alla funzione di svago e ricreazione dell’edificio, in quanto “delizia” estense. Attualmente il palazzo appare come un lungo edificio suddiviso in due ali: ad ovest l’ala trecentesca ad un unico piano, ad est quella del Quattrocento a due piani che costituisce l’ampliamento promosso dal Duca Borso negli anni 1465-1467. La facciata, un tempo coronata di merli e affrescata a finti marmi policromi, è caratterizzata da un elegante portale marmoreo disegnato da Francesco del Cossa. Palazzo Schifanoia è il simbolo della Ferrara degli Este. Il nuovo percorso espositivo restituisce ai visitatori un museo moderno, ampio e coinvolgente: 21 sale, 1400 metri quadri di percorso espositivo, circa 250 opere da contemplare, un nuovo allestimento e luci speciali per esaltare gli affreschi del “Salone dei Mesi”.
Orari: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19

 

Luoghi di culto e chiese

Basilica di San Giorgio fuori le mura
P.zza S. Giorgio,29
La basilica di San Giorgio fuori le mura, annessa al monastero di San Giorgio degli Olivetani, è il luogo di culto cattolico più antico della città di Ferrara e si trova sulla riva destra del Po di Volano, nel piazzale San Giorgio 29. La storia della Basilica è strettamente legata con le origini di Ferrara. Fra il VII e l’VIII secolo, a causa delle continue invasioni barbariche che devastarono Voghenza, la sede vescovile venne spostata da Voghenza al Borgo San Giorgio situato nel Polesine di San Giorgio presso la biforcazione del Po, diventando il primo insediamento abitato di Ferrara. Presto l’abitato di Ferrara si sviluppò sull’altra riva del Po mettendo in ombra il Borgo San Giorgio e di conseguenza la sede vescovile venne spostata nel 1135 nell’attuale Cattedrale di Ferrara esattamente nel centro della città. La chiesa venne completamente rifatta nel Quattrocento da Biagio Rossetti, rimaneggiata dal 1581 su progetto di Alberto Schiatti e ulteriormente modificata nel XVII e nel XVIII secolo.
Orari: tutti i giorni 7.30-12.30 / 15.30-19.00

Chiesa di Santa Maria in Vado
Via Borgovado, 3
Di origini antichissime, questa chiesa sorgeva nei pressi di un guado (vado) che permetteva l’attraversamento di uno dei numerosi canali che intersecavano la zona. La sua importanza religiosa è legata al miracolo eucaristico avvenuto nel giorno di Pasqua 1171, quando il sangue sgorgò dall’ostia al momento della consacrazione e andò a bagnare il catino absidale sopra l’altare. Divenuta immediatamente luogo di pellegrinaggio, venne ingrandita per ordine del duca Ercole I d’Este a partire dal 1495 con importanti interventi dell’architetto Biagio Rossetti. Per la sua dislocazione e la sua disposizione interna, l’edificio può essere considerato come l’incrocio di due chiese indipendenti e strettamente connesse, caratterizzate da una facciata principale (su via Borgovado) e una secondaria (su via Scandiana).
Orari: feriali: 8.30-12.30 / 15.30-19.00. Festivi: 9.00-12.30 / 16.00-20.00

Chiesa di San Cristoforo
P.zza Borso, 50
Fu Borso d’Este a promuovere, nel 1452, la costruzione di un monastero certosino lontano dal centro abitato. L’isolamento, come imponeva la regola dell’ordine, fu però breve e già pochi decenni dopo, con il compiersi dell’Addizione Erculea, il complesso venne racchiuso nella cerchia delle mura estensi, perdendo così la caratteristica di “eremo”. Nel 1498 circa, accanto alla primitiva Chiesa, per volere di Ercole I d’Este fu avviata la costruzione del nuovo e attuale Tempio di San Cristoforo che è una delle opere più originali del Rinascimento ferrarese attribuita a Biagio Rossetti. Alla fine del Settecento, a seguito delle soppressioni napoleoniche, i monaci persero il possesso del convento e della Chiesa, il cui ricco patrimonio artistico fu in parte disperso. Acquisito dal Comune di Ferrara, il Tempio venne riaperto al culto nel 1813, mentre l’area adiacente fu adibita a cimitero pubblico. Le trasformazioni furono rilevanti, in quanto interessarono l’antica Chiesa e parte del chiostro, che furono abbattuti, mentre successivamente fu costruita l’ala sinistra del portico curvilineo, che segna in modo così caratteristico la piazza antistante. A decenni dal terribile bombardamento subito da Ferrara nel 1944, dopo anni di intenso restauro, è stata riaperta al culto la chiesa di San Cristoforo alla Certosa raggiungendo l’obiettivo di mettere a disposizione del pubblico parte dell’immenso patrimonio di opere d’arte, tra cui opere pittoriche, cori lignei, il ciborio, ancone e pale, crocifissi e altri arredi liturgici.
Orari: da lunedì a domenica dalle 8.45 alle 17.15 (ora legale); dalle 8.45 alle 16.45 (ora solare)

Chiesa di Santa Maria del suffragio
Via San Romano, 64
Nell’antica via S. Romano fu costruito nel 1623 un oratorio dei Suffragi, che reso insufficiente per l’affluenza dei fedeli venne demolito nel 1749 per costruire una chiesa di maggior capacità. Infatti, nel 1750 su disegno dell’architetto Gaetano Barbieri fu edificata l’attuale chiesa, definita dal Padovani «un grazioso esempio di barocchetto». La facciata è della massima semplicità in contrasto con l’interno, dove sfoggiano magnifiche decorazioni. Venerato è un quadretto a olio con l’Addolorata e il Redentore morto, detto Madonna della Racchetta, così chiamata perché si trovava nel fronte di una casa della vicina Via della Racchetta, ora Vaspergolo. Nel 1964 si dette inizio allo scoprimento dell’abside della chiesa, degnamente restaurata.

Monastero di sant’Antonio in Polesine
Vicolo del Gambone, 15
Sentire cantare la messa in gregoriano non è poi così male, o almeno una volta nella vita bisogna ascoltarla. Al monastero di sant’Antonio in Polesine è possibile ascoltare la liturgia cantata in gregoriano da delle suore che invadono e sovrastano il silenzio del luogo di culto. Bussare la porta del monastero è l’unico momento in cui avrete modo di stare a contatto col mondo esterno, poiché, una volta entrati, vi immergerete alla scoperta del chiostro voluto da Beatrice d’Este con all’interno i suoi resti; poi segue il coro delle monache, una grande stanza con gli scanni e una grande pala d’altare di Nicolò Roselli. Subito dopo si apre la chiesa riservata alle monache con tre cappelle, tutte decorate da preziosi affreschi di scuola giottesca. Quelle di sinistra e destra presentano le Storie dell’infanzia di Gesù, della Vita della Vergine di scuola giottesca e le Storie della Passione.
Orari:
SS. Messe giorni feriali ore 7.30. Domenica e festivi ore 10.30.
Tutti i giorni feriali e festivi ore 15.00 Preghiera dell’Ora Nona cantata in italiano con cetra.
Tutti i giorni feriali e festivi ore 17.00 Vespri con canti gregoriani delle monache.